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Categoria: Racconti

  • Il medico si fa paziente

    Il medico si fa paziente

    L’anestesista in crisi, la cui vita ci viene narrata da Daniela Matrònola nel libro “Il mio amico”, è un curatore che ha bisogno di essere curato. Tra Roma e Parigi, dipanando ricordi e materiale vivente, Mauro riprende i fili di ciò che vorrebbe essere Di Nadia Tarantini

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  • Poveri e cattivi

    Poveri e cattivi

    “Trash”, i potenti racconti di Dorothy Allison ci immergono in un mondo di bianchi perdenti, sgradevoli. Le donne che vuole raccontare per salvarle dall’irrilevanza hanno costruito le loro vite accanto a uomini alcolisti, tossici, schiavi del gioco, a volte ladri, talvolta inetti, spesso sfruttati e senza la speranza di cambiare un destino di miseria e umiliazioni Di Valeria Gennero

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  • Correvamo sull’argine del fiume…

    Correvamo sull’argine del fiume…

    Recensione dadaista e creativa dei 15 racconti di Elisabetta Baldisserotto: sono storie di personagge sospese tra la speranza e la rabbia, guerriere e timide.

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  • PERSONAGGE: Un amore sospeso

    “Infine l’aveva trovata. La sua bandana preferita, quella rossa con la grande scritta Route 66 e le tappe dello storico percorso. Era il ricordo del suo viaggio più bello, lei e Juan, uno dei primi insieme, quando lui c’era ancora. Per due giorni l’aveva cercata e quando stava ormai per desistere era spuntata lì, in fondo all’ultimo cassetto del comò. “Sei disordinata” le ripeteva scherzando Juan. Paola a quelle parole si arrabbiava. Non era disordinata ribatteva, semplicemente dimenticava dove metteva le cose, quello che doveva fare. Ormai prendeva nota di tutto.” Un racconto di Giuseppina Di Bella

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  • PERSONAGGE: Quarantena, giorno zero

    “Ricorda quanto la fece sorridere scoprire la parola “taddarita”, la bizzarra assonanza col suo nome che le impedì di dimenticarla, e rievocare adesso, dopo tutti quei giorni di clausura, la forma dialettale della parola “pipistrello”, ritenuto veicolo o causa dell’epidemia, le sembra una coincidenza ancora più insolita, una quadratura del cerchio che la porta ora, bruscamente, a pensare, chissà perché, dopo tanti giorni, a quell’immaginario dito accusatore puntato verso di lei, e a domandarsi, per la prima volta dopo tre anni: “Che faccio qui?”.” Un racconto di Loredana Mari

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  • PERSONAGGE: Ebe

    “Avevo da poco compiuto vent’anni quando iniziai a fare la staffetta.” Anna Ausilia Ranieri ci racconta la vita di Ebe, staffetta partigiana, per festeggiare le donne della Resistenza italiana.

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  • PERSONAGGE: Sui margini

    “La bambina, lasciando la mano che per tutto il tempo aveva tenuto stretta, mi si avvicinò. Mi sentii sollevata in maniera gentile, e mi ripiegai mollemente su me stessa, assecondando la presa. Ne avvertivo il tremore, ma sentivo anche che con lei ero al sicuro, che quel tocco era piccolo ma saldo. Indietreggiando, tornammo entrambe verso l’uomo, che la guardò teneramente, commosso dalla carezza che mi riservava sul palmo in cui mi aveva poggiato.” Un racconto di Giovanna Gravina

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  • PERSONAGGE: Natale 1945

    “La bicicletta grigio-verde di papà è ferma da tre giorni. Immobile. Appoggiata al muro, sul pianerottolo di casa. Casa nostra è in Via Elenuccia, accanto all’Istituto Leone XIII. Zia Cherubina, la sorella di mio padre, è la Madre Superiora. Cherubina è il nome che ha preso con i voti, il suo vero nome è Marina. Non lo so, ma credo abbia trovato lei per noi questo piccolo appartamento. Mia madre non è di qua, qualcuno la chiama la straniera.” di Daniela Arena

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  • PERSONAGGE: Paesaggio

    “Il paesaggio non è definito, non lo sono neanche gli elementi del quadro, ma io sento greco a levante avanzare furioso e il fragore del mare dominare su tutto. Millenovecentootto, un bastimento a vela carico di pani di zolfo è in pericolo. Quindici marinai urlano disperati e cercano salvezza chiedendo aiuto alla popolazione di Ortigia che accorre e si dirige nello spiazzo con il parroco di S. Paolo che porta una croce. ” Un racconto di Maria Diamante

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  • Scrivere le donne

    Perché alcune persone diventano personaggi e altre no? Daniela Gambaro, che ha una formazione cinematografica, spiega come il mettersi al servizio del punto di vista altrui permette di osservare la realtà attraverso uno sguardo diverso dal tuo. Dall’incontro con le altre mamme al consultorio è nato il suo libro “Dieci storie quasi vere”.

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  • I baci mancati della madre

    I baci mancati della madre

    Amori, emigrazioni, paure, ricordi, radici che si confondono con la modernità dei voli aerei. I racconti di donne straniere in Italia pubblicati, come ogni anno, in occasione della quindicesima edizione del concorso Lingua Madre. Voci che la scrittura fa riemergere Di Michela Marocco

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  • PERSONAGGE: Senso di necessità

    “Salgo sovrappensiero su quella scala metallica, «da qui in poi non si torna più indietro, Olivia» mi dico. Siedo al mio posto e attendo che tutti i passeggeri siano a bordo. Li guardo mentre sistemano le valigie sopra le loro teste. C’è sempre qualcuno che non ce la fa, o che mette il proprio bagaglio in orizzontale occupando anche lo spazio degli altri. Un’occasionale forma di egoismo o un’evidente mancanza di senso della misura? Non l’ho mai capito.” Un racconto di Giordana Restifo

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  • PERSONAGGE: Figlia dell’aria

    PERSONAGGE: Figlia dell’aria

    “I miei genitori non si davano pace: che avevo in testa? volevo restare zitella? si era sposata la matta e io che non avevo dato problemi volevo cominciare ora? Sorprendendo persino me stessa non cedetti alle loro pressioni. Un’inquietudine mi prendeva ogni volta che pensavo a Giacoma. Sentivo fortemente la sua mancanza, in modo quasi fisico. Mi sembrava che fosse in pericolo e non mi spiegavo questa sensazione. L’avrei capita molto tempo dopo.”

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  • PERSONAGGE: Sorelle

    Dialogo a due voci tra la minore e la maggiore. Complicità, gelosie, dubbi, solitudini infantili. Perché la più grande viene spedita sempre dai nonni e l’altra no? E come mai l’altra è tanto capricciosa? Di Elvira Federici  

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  • PERSONAGGE: L’interrogata

    “La scuola per Alessandra era sempre stata una guerra. La sedia era troppo stretta per il suo corpo, il banco troppo basso, la luce troppo accecante, faceva troppo caldo o troppo freddo. La mattina Alessandra aveva sonno, aveva fame, era stanca. La notte non andava mai a dormire prima delle tre e la sveglia suonava tutti i giorni alle sei.”

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  • PERSONAGGE: La ragazza del CAF

    “Fu proprio in quest’ occasione, nel 2016, che una spumeggiante Tania Bertino conobbe lo scrittore locale Baleno Vasconi, che, dopo anni di esilio romano, era tornato per scrivere tre romanzi ambientati a Borgo Val Repella (profondissimi ma freschi li definì la critica) poiché, si giustificò «solo nel borgo natìo si può ritrovare questa ispirazione così potente da lasciarmi obnubilato per giorni». Macchè Città Eterna, macchè Paris, Berlino o Niu Iorc: «Questa volta» il Vate del Repella affermò in un’intervista alla “La Granda”: «Odo un richiamo così netto, così patente, che sento che mi accaserò definitivamente in cotesti luoghi aviti, laddove…

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  • PERSONAGGE: Magàta

    “Dio mi parla ogni sera, ha la faccia trasparente e la voce del nonno paterno morto con il cancro, le amanti e i debiti. Abbiamo chiuso con i traslochi sulla Ritmo stipata di borsoni a seguire i metanodotti di papà. La casa nuova è finita, la mamma ha tolto la pellicola ai vetri e ha riempito gli armadi, le credenze, le vetrine.” Un racconto di Francesca Zoppei  

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  • Tre autrici per una storia

    Joana Karda è il primo collettivo femminile di scrittura meticcia nato in Italia.  Lo compongono Claudia Mitri, Lolita Jaskin e Laila Wadia che hanno scritto di Covid e di donne diverse per storia, geografia e carattere. Nel loro “L’ultimo aereo” la rete delle donne è sempre viva e forte Di Michela Marocco

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  • PERSONAGGE: Metafisica dell’estate

    “Mia madre sperava che i nostri desideri restassero al pollo ruspante che rosolava nel girarrosto del macellaio o a un paio di calzette coi cuoricini. Cose utili insomma. E invece noi volevamo sempre l’inutile ingiustamente costoso che la faceva tanto innervosire: bambole, scarpette per bambole, vestiti per bambole, cerchietti con le paillettes, smalti per le unghie, finto cibo per finti tè in tazzine rosa shocking. Aveva ragione mia madre, ma facevo lo stesso la guerra. Perché il desiderio di ottenere ciò che non avevo dava misura al mio esserci. Desiderare era esistere. Altrimenti ero l’uccello sepolto che non spaccava la…

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  • Testimonianze al tempo del virus/7

    Il trasferimento in Germania per stare accanto ai nipoti, i nuovi amici e gli incontri già programmati. La protagonista del racconto abita in via Rahel Varnhagen, scoprendo che quella intellettuale di fine ‘700 era geniale. Fino a quando…

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