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Categoria: VARCARE CONFINI
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VARCARE CONFINI 13. JOYCE LUSSU
Leggi tutto: VARCARE CONFINI 13. JOYCE LUSSUEsule e poliglotta, la scrittrice ha usato la lingua come pratica politica durante la Resistenza, quando imparò anche a falsificare e creare documenti per chi doveva scappare. Infine varcò frontiere linguistiche per tradurre poeti africani, turchi, albanesi e valorizzare altre culture e mondi diversi Di Amanda Rosso
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VARCARE CONFINI 11. CLAUDIA BRUNO
Leggi tutto: VARCARE CONFINI 11. CLAUDIA BRUNOLe strade di Londra non sono lastricate d’oro Da Roma alla capitale inglese, Ludovica sperimenta l’angoscia esistenziale di una generazione e scoperchia le aspettative della migrazione come opportunità per rivelarne le incrinature. In “Sola andata” il percorso di una giovane donna alla ricerca di se stessa Di Amanda Rosso
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VARCARE CONFINI 9. VENTUNO POETE
Leggi tutto: VARCARE CONFINI 9. VENTUNO POETEPersonalità poliedriche e poliglotte, scrittrici, traduttrici, organizzatrici, alcune attive in campo artistico e visuale, le poete raccolte da Silvia Rosa per l’editrice triestina Vita Activa Nuova parlano di esilio, spaesamento, migrazione, sconfinamenti. Un’antologia unica di Loredana Magazzeni
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VARCARE CONFINI 8. CHRISTIANA DE CALDAS BRITO
Leggi tutto: VARCARE CONFINI 8. CHRISTIANA DE CALDAS BRITO“Maroggia”, donna di mare e pioggia, è la protagonista di uno dei romanzi in cui l’autrice brasiliana trasforma le parole italiane. Un’esperienza nomadica che mette in discussione l’appartenenza nazionale e linguistica senza dimenticare un conflitto dove si mescolano interessi, sfruttamento, bisogni, diritti e speranze Di Clotilde Barbarulli
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VARCARE CONFINI 7. GLORIA ANZALDÚA
Leggi tutto: VARCARE CONFINI 7. GLORIA ANZALDÚA«A cavalcioni sul confine texano messicano e altri ancora» La scrittrice femminista chicana tejana patlache (parola nahuatl per lesbica) ha scritto: «Siamo le persone che non appartengono a nessun luogo, né al mondo dominante, né completamente alla nostra cultura. E poiché non ci adattiamo siamo una minaccia». Black Coffee fa una nuova edizione di “Terre di confine. La frontera. La nuova mestiza” di Clotilde Barbarulli
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VARCARE CONFINI 6. ELVIRA MUJČIĆ
Leggi tutto: VARCARE CONFINI 6. ELVIRA MUJČIĆChi emigra non viene spesso creduto né capito. Cosa vogliamo che racconti alle nostre commissioni per ottenere il permesso di soggiorno? Perché non crediamo loro e li costringiamo a mentire? La scrittrice italo bosniaca che ha perso il padre nel ’95 a Srebrenica, si racconta in questa intervista in cui parla anche di pacifismo di Silvia Neonato
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VARCARE CONFINI 5. EVA TAYLOR
Leggi tutto: VARCARE CONFINI 5. EVA TAYLORIntervista a Eva Taylor, scrittrice e poeta di lingua madre tedesca che scrive anche in italiano. «Casa è dove ti fanno entrare: si riferisce non solo alla casa individuale, ma alla casa sociale, un luogo, una comunità che ti accoglie» di Loredana Magazzeni
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VARCARE CONFINI 3. ANNALISA MARINELLI
Leggi tutto: VARCARE CONFINI 3. ANNALISA MARINELLI«Sono partita dall’Italia con la convinzione di essere già straniera, già sradicata da un pezzo ma non avevo fatto i conti con la perdita della mia lingua madre. Potevo sopravvivere senza patria ma senza lingua madre ero morta» Di Annalisa Marinelli
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VARCARE CONFINI 2. LILIANA NECHITA
Leggi tutto: VARCARE CONFINI 2. LILIANA NECHITA«All’inizio mi mancavano tutti quelli che conoscevo, le commesse del negozio favorito, i professori delle mie figlie. Tutti. Mi mancavano perfino gli alberi della mia strada. Qui non mi conosceva nessuno e avevo la sensazione di essere invisibile». La voce è di Liliana Nechita, rumena, che vive in Italia da più di 15 anni. Per la rubrica “Varcare i confini” l’ha intervistata Loredana Magazzeni.
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VARCARE CONFINI – Chiara Ingrao
Leggi tutto: VARCARE CONFINI – Chiara Ingrao«Chi è stata migrante ha mille radici e nessuna, non appartiene più al luogo da cui è partita ma nemmeno ai tanti altri luoghi che attraversa. Chi è stata migrante resta migrante per sempre». Questa nostra nuova rubrica è dedicata alle moltissime ucraine che in questi giorni di guerra lasciano il loro paese. Di Chiara Ingrao