Oltre gli stereotipi fin dal nido

Loredana Magazzeni, 27 maggio 2024

Un manuale teorico-pratico per insegnanti, formatori, personale educativo 0-6, che tratta le tematiche di genere in preadolescenza e adolescenza, presentando sia gli scenari teorici più attuali sia una parte pratica di esperienze già ampiamente meditate e collaudate nelle scuole.

Di Loredana Magazzeni

In questo momento storico-politico va ribadita la necessità di una pedagogia aperta e plurale, che curi e metta al primo posto l’inclusività e la libertà fin dai primi gradi della formazione. Oltre gli stereotipi. Promuovere l’educazione al genere nell’infanzia, che fa parte dei Quaderni nati dal lavoro del Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia (GNNI), è un ottimo manuale teorico-pratico per insegnanti, formatori, personale educativo 0-6, ma è fruibile anche da chi insegna nella scuola primaria e secondaria perché anche le tematiche di genere in preadolescenza e adolescenza.
Questo piacere nasce da una grafica particolarmente accattivante e dalla scansione del volume molto chiara e precisa in due comparti: il primo, Cornici, dedicato agli scenari teorici più attuali; il secondo, di carattere pratico e attuativo, intitolato Ricerche, esperienze, proposte operative, utile per mettere in pratica quotidianamente attività ed esperienze da tempo meditate e collaudate.
Un pregio del manuale è quello di accogliere al suo interno sia il contributo di importanti pedagogiste, come Carmela Covato che hanno messo la storia dell’educazione di genere fra i temi principali del proprio pensiero, sia di studiosi e attivisti della “questione maschile” come Stefano Ciccone, di scrittrici femministe come Maria Rosa Cutrufelli, di studiose della SIL (Società Italiana delle Letterate) come Laura Fortini, Francesca Maffioli, Elvira Federici, di dirigenti scolastiche, pedagogisti, rappresentanti di associazioni e formatori italiani e europei.
Un respiro dunque ampio, scientifico e professionale, che riesce a dare spazio e a fare chiarezza su una questione, quella degli stereotipi maschili e femminili, su cui tanto dibattito c’è stato negli scorsi anni e c’è tuttora a livello di opinione pubblica, un dibattito che molto spesso è stato recepito in modo mistificatorio da parte di chi parla di una cosiddetta “teoria del gender”, priva di fondamenti scientifici.
Partire dalle parole, decostruendo le paure, e adottare la prospettiva di genere per contrastare le diseguaglianze è il tema dell’articolo di apertura di Silvia Demozzi, che traccia gli scenari di partenza per una programmazione educativa in cui gli spazi siano luoghi di pluralità e di possibilità di apprendimento, a cominciare dalle prime attività di gioco.
“La parità di genere è un valore fondativo, costituzionale e non negoziabile”, scrive Cinzia Mion nel suo contributo, che fornisce i riferimenti normativi sulle pari opportunità, a partire da quel T rattato di Istanbul del 2011, ratificato in Italia nel 2013, il quale ribadisce l’obbligo da parte degli Stati a dotarsi di normative per l’eliminazione della violenza sulle donne e per arginare la violenza di genere nei mass media e nell’informazione in generale.
Le pari opportunità riguardano tutti, uomini e donne, e ad essi guarda in prospettiva europea il contributo di Jan Peeters, Katrien Van Laere, Michel Vandenbroeck e Griet Roets, docenti presso l’Università di Gent, contributo che parte dalle indicazioni europee per il raggiungimento del 20% del personale nelle strutture per l’infanzia, mentre oggi è l’1%. Ripercorrendo la storia delle donne nella tematica del care, gli studiosi affermano che il femminismo di seconda generazione è riuscito a investire nell’educazione e nella cura, ma non a raggiungere la parità di genere. Esiste ancora nella scuola italiana il dualismo corpo-mente, e nell’infanzia c’è poco spazio per la corporeità maschile, lasciando campo aperto a un’educazione disincarnata, neutra.
Sempre nella prima parte teorica, ampio spazio viene dato alla Società Italiana delle Letterate, una delle maggiori associazioni femministe italiane, grazie al contributo di Francesca Maffioli che ricostruisce la storia dell’associazione e dei suoi saperi critici attraverso due interviste a Elvira Federici (ex dirigente scolastica e presidente Sil fino a febbraio scorso) e a Laura Fortini (tra le fondatrici e docente di Letteratura italiana all’Università di RomaTre) che ne ripercorrono gli scopi, tra cui la formazione delle insegnanti, il bisogno di affrontare il tema dei saperi disciplinari e della loro trasmissione, la scrittura delle donne come luogo per valorizzare differenze e soggettività.
Carmela Covato ripercorre la storia dell’educazione femminile, a partire da quei modelli che prescrivevano alle bambine come comportarsi in ogni occasione, soprattutto verso la seconda metà dell’Ottocento, secolo in cui si mise a tema in maniera prescrittiva quella “invenzione della donna” che era iniziata con l’età industriale, strutturando in modo patriarcale il rapporto fra i sessi e dividendone le specifiche sfere d’influenza.
Il contributo di Maria Rosa Cutrufelli, “Dove batte la lingua?”, insiste sui temi che furono cari alla linguista Alma Sabatini, che per prima pubblicò le “Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana” (1986) e “Il sessismo nella lingua italiana” (1987), studi che analizzavano la sottorappresentazione e mancanza del femminile nella nostra lingua. Cutrufelli presiede il Centro Documentazione Internazionale Alma Sabatini, con sede presso la Casa Internazionale delle donne di Roma, che promuove attività di studio e di ricerca inerenti all’uso non sessista della lingua e la pubblicazione di una collana di Quaderni del Centro. Ad oggi sono disponibili tre titoli dell’editore Iacobelli.
Nella sezione dedicata alle esperienze, Nicoletta Chieregato riprende i temi del linguaggio, analizzando la comunicazione nei professionisti dell’educazione e riporta a osservazioni nei nidi da lei seguiti come pedagogista, e ribadendo la non neutralità del linguaggio stesso e la necessità di porsi come professionisti riflessivi.
Stefano Ciccone e Filippo Rea, dell’Associazione Maschile Plurale, riformulano il tema della mancata presenza maschile nei nidi, segno di una difficoltà simbolica e reale, in cui “il corpo maschile è visto come inadeguato a una vicinanza emotiva, empatica”. Una grande impasse che andrebbe superata se si vuole avvicinare i bambini e le bambine a un maschile diverso, non violento.
Il contributo di Mariangela Scarpini guarda alle STEM per superare la segregazione formativa, che ancora oggi esclude le ragazze dalla formazione scientifica. E propone esperienze trasversali, che partano da situazioni di vita reali.
Paola Vassuri riporta infine la testimonianza di Elisa Dal Molin (Associazione Famiglie Arcobaleno) sulla famiglia omogenitoriale e sulle incoerenze e contraddizioni normative, e assieme a Eleonora Bonvini esplora le infinite potenzialità della creatività espressa negli Albi illustrati e nei video, armi potentissime oggi per una colorata, calorosa e gioiosa educazione alle differenze.

S. Demozzi (a cura di), Oltre gli stereotipi. Promuovere l’educazione al genere nell’infanzia, Zeroseiup edizioni, Lavis (TN) 2023

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Loredana Magazzeni

Loredana Magazzeni vive a Bologna, si occupa di poesia, critica letteraria e storia dell’educazione delle donne. È Dottoressa di ricerca in Scienze pedagogiche, e ha pubblicato saggi e articoli sulla storia dell’educazione femminile, fra cui Operaie della penna. Donne, docenti e libri scolastici fra Ottocento e Novecento (Aracne, 2019). Ha co-curato antologie di poesia, da Cuore di preda. Poesie contro la violenza sulle donne (CFR, 2012), a Fil Rouge. Antologia di poesie sulle mestruazioni (CFR, 2016) con A. Barina; con F. Mormile, B. Porster e A.M. Robustelli Corporea. Il corpo nella poesia femminile contemporanea di lingua inglese (Le Voci della Luna Poesia, 2009), La tesa fune rossa dell’amore. Madri e figlie nella poesia femminile contemporanea di lingua inglese (La Vita Felice, 2015), Matrilineare, Madri e figlie nella poesia italiana dagli anni Sessanta ad oggi (La Vita Felice, 2018). Fa parte del Collettivo di traduzione WIT (Women in Translation), con cui ha pubblicato l’antologia Audre Lorde, D’amore e di lotta. Poesie scelte (Le Lettere, 2018). Con Seri Editore è uscita l’antologia delle sue poesie (1998-2023) Nella tempesta presente. È socia della SIL (Società italiana delle letterate).

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