Valentina Stecchi, disegnatrice, vignettista, le ha dedicato una graphic novel, dal titolo “Lidia”, uscita nel 2023 per le edizioni People.
«Mi piaceva l’idea di trattare una figura femminile trasversale, che potesse essere ispiratrice per diverse generazioni e che potesse interessare su più piani. Cercavo anche una personalità che fosse affine alle tematiche che già porto avanti con le mie illustrazioni come il femminismo, la non violenza, l’inclusione. Mi è venuta l’idea di Lidia Menapace perché mi ha sempre intrigata, ho iniziato a leggere e a studiare di lei per interesse personale. […] Non l’ho conosciuta ma volevo avere delle immagini vive di lei, quindi ho iniziato ad intervistare chi invece l’ha incontrata, ho letto, ascoltato sue interviste e guardato video. Questo mi ha permesso di non avere un’immagine evanescente ma di creare una figura vivida», ha spiegato Valentina in una intervista.
Nel volume si ripercorrono le tappe della vita di Lidia: dalla sua partecipazione alla Resistenza come staffetta, perché non voleva portare armi, all’impegno politico, alla fondazione de “il manifesto”, alle lotte pacifiste, ecologiste, femministe.
Il femminismo di Lidia si declina a partire da queste parole: «Mi interessa riflettere sul fatto che se non si ragiona a due, cioè non si varca l’uno, non è possibile conoscere se non violentemente». E ricorda quando, nonostante il grande ruolo avuto nella Resistenza, alle donne si volle impedire di sfilare nelle città liberate, perché erano state in contatto con gli uomini, in montagna, in clandestinità, e quindi non era opportuno far sfilare donne che non venivano considerate “perbene”. Anche gli uomini di sinistra furono d’accordo.
Leggiamo l’elogio della complessità: Lidia sosteneva che “sintesi” è l’unica parolaccia italiana: la sintesi elimina, cancella, riduce all’uno, che spesso è maschile, anche nel linguaggio. E ancora la necessità di cura del linguaggio, che dia conto dei generi e che non contenga parole di guerra; l’ecologia come cura del mondo; l’economia della riproduzione, che deve essere ri-conosciuta.
Un testo interessante e piacevole, da cui l’autrice sa trasmettere passione e cura della memoria, da utilizzare, proprio per le sue caratteristiche di leggibilità e leggerezza, unite alla precisione dei concetti e delle parole, anche nelle scuole, in questo momento in cui le giovani generazioni sono assai coinvolte da parole di guerra.
Valentina Stecchi, “Lidia”, prefazione di Mira Montanari e postfazione di Tamara Ferretti, People 2023
PASSAPAROLA: GRAZIE ♥Paola Meneganti
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