L’ultimo libro di Federico Sanguineti torna su un argomento che gli era caro e al quale ha dedicato molti studi: ridisegnare il canone e introdurre le scrittrici ingiustamente estromesse
Di Luisa Ricaldone
Definirei questo agile volumetto un compendio riassuntivo di alcune indicazioni utili a definire i contorni di una storia letteraria «non più maschilista» bensì rispettosa della presenza e delle opere delle donne. Esso raccoglie gli articoli pubblicati dal compianto Federico Sanguineti dal febbraio al maggio 2024 sul quotidiano genovese Il Secolo XIX, mentre la premessa e le conclusioni sono inedite.
Conosciamo l’interesse e la passione dedicati in questi ultimi anni da Sanguineti al tema, sul quale ritorna ora a partire da Francesco De Sanctis.
Sul critico e storico della letteratura irpino si sono formate – come sappiamo, e le meno giovani anche per esperienza personale – generazioni di studenti, che dalle sue pagine hanno appreso quella perdurante visione maschilista della storia della letteratura italiana che la critica femminista dell’ultimo cinquantennio si è impegnata a smantellare. Visione di parte sottilmente subdola quella di De Sanctis, perché là dove il suo canone include alcuni nomi femminili, essi sono riconosciuti in quanto consolidano la visione patriarcale della società e delle lettere che sta alla base dell’impianto generale della Storia della letteratura italiana pubblicata nel 1870. E, per sgombrare il terreno da pregresse testimonianze di altre partecipazioni, di altri intrecci, di altre storie, intervenne rimuovendo la monumentale Storia della letteratura italiana, composta fra il Settanta e l’Ottanta del secolo XVIII da Girolamo Tiraboschi, che aveva dato adeguato spazio e considerazione alle letterate. Estromissione grave, dato che l’ingiustizia patita dalle donne «non è una discriminazione fra le tante, ma è alla base di tutte le altre discriminazioni ed è costitutiva del sistema» (Rada Iveković, citata a p. 20).
Accanto a pagine fitte di nomi di scrittrici del passato lontano e più recente, Sanguineti ritrova alle spalle del XXI secolo elementi, motivi, personalità che permettono una genealogia di intenti arrivati fino a noi; offre inoltre numerosi assaggi bibliografici di storie della letteratura che hanno posto in rilievo donne come soggetti culturali: scrittrici ignorate che in realtà hanno preceduto autori ben più celebrati, anticipatrici di “coscienza di genere”, celebratrici delle proprie consorelle. In un percorso che va da «il non saper degli scrittori» di ariostesca memoria a una sorta di «sorellanza universale», cui è appunto dedicato un breve capitolo. Insomma, i tempi e le conoscenze che ormai possediamo sono decisamente maturi ai fini della più volte auspicata scrittura di una storia letteraria adeguata alle realtà che ci hanno accompagnato almeno dal Trecento e continuano ad agire nel nostro ricchissimo patrimonio letterario. Tutto questo non opponendo un canone a un altro, ma concentrandoci sulla vitalità della presa d’atto, anche nella forma degli studi sparsi, delle discussioni e delle scoperte che via via si affacciano nel panorama delle lettere.
Di tutto ciò la storia letteraria del futuro dovrà tenere conto: delle studiose che lavorano singolarmente o che sono riunite in società (ricordo per esempio la Società italiana delle Letterate, che purtroppo Sanguineti, attentissimo a dare a ciascuna studiosa la sua parte, non mi risulta abbia mai citato nei suoi ormai numerosi interventi sul tema), della critica storico-letteraria che ha portato alla luce scrittrici ignorate o alle quali erano state sbrigativamente dedicate poche righe, delle metodologie che riprendono in considerazione alcuni capisaldi patriarcali che il tempo ha tramandato ma la cui attendibilità vacilla o è del tutto inaffidabile alla luce delle ricerche fin qui eseguite. Se ne avvantaggerebbero la scuola e la didattica, con ricadute non più procrastinabili sulla società civile, nel senso del rispetto e della considerazione in cui siano tenute le donne. Si può, anzi si deve, cominciare anche da qui.
Federico Sanguineti, La storia letteraria del futuro. Canone di scrittrici e di scrittori, prefazione di Stefania Lucamante, Edizioni dell’Orso, Alessandria 2024

Luisa Ricaldone

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