Risponde con un nuovo libro un’autrice da bestseller come Francesca Cavallo, che lo auto-pubblica e lo fa illustrare da Luis San Vicente. Lo recensisce, insieme con i suoi nipoti Francesco e Sergio, la nostra redattrice di LM
di Chiara Cremaschi
La creatrice del bestseller “Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli”, Francesca Cavallo, scrive una raccolta di fiabe originali con le quali cerca di ridefinire i confini del maschile per grandi e piccini. Il libro ha una dedica: «Ai maschi del futuro, e a quelli del presente, per costruire un mondo nuovo. Con i vostri cuori impavidi, con le vostre mani libere, con la vostra gioia piena, con voi».
Introduce il testo con una lettera rivolta agli adulti, nella quale spiega le sue intenzioni di scrittura, nate «dal desiderio profondo di creare uno strumento per confrontarci con uno dei temi più controversi del nostro tempo: la mascolinità».
I racconti sono ambientati in dodici pianeti diversi e ed è chiaramente indicato: «Adulti ammessi solo se accompagnati da bambini». Visto che l’autrice dichiara che il libro non esisterebbe senza i suoi nipotini, Emilio e Olivia, che l’hanno incoraggiata e supportata («Sono una zia molto fortunata», scrive) e visto che anche io sono una zia molto fortunata, ho condiviso il libro con Francesco (12 anni) e Sergio (10 anni) e mi sono sentita ammessa alla possibilità di lettura. Ognuno di noi ha letto il libro separatamente e poi ci siamo confrontati sui dodici racconti che lo compongono.
Ogni storia ha il nome di un pianeta: il pianeta degli arcibonzi, il pianeta dei pirati, il pianeta della giungla incantata, il pianeta degli orchi, il pianeta dei fantasmi, il pianeta blu, il pianeta dei compleanni, il pianeta dei pennelli magici, il pianeta delle rane, il pianeta puzzolente, il pianeta dei conigli, il pianeta dei rottami.
Abbiamo avuto impressioni diverse, ma il libro è piaciuto a tutti e tre. Ci sono piaciute anche le illustrazioni, di Luis San Vicente, anche se Francesco le avrebbe volute più dettagliate e Sergio, al contrario, ha dichiarato che a lui sono piaciute così, perché gli hanno permesso di immaginare, come gli è piaciuto che le storie fossero brevi.
Il libro inizia con il lancio del viaggio, una pagina porta il numero 3, quella dopo il 2, poi l’1 e poi DECOLLO.
Anche su questo Francesco e Sergio non sono d’accordo. Il primo si immaginava che, poi, tra una storia e l’altra si vedesse il viaggio dell’astronave (“ma guidata da chi?” chiede: “non è spiegato!”), Sergio invece ha apprezzato il mistero del percorso del viaggio tra pianeti vicini e lontani.
Ma entrambi sono d’accordo su una questione: è un libro che si rivolge ai maschi, che si intitola “per maschi del futuro” e poi sul primo pianeta, quello degli arcibonzi, la protagonista è una bambina? È lei che risolve tutto! Il fratello non ce la farebbe senza di lei! C’è qualcosa che non va…
E non ci sono storie con due fratelli maschi, come loro.
Però ci sono storie che fanno ridere, come quella delle rane, e la rana femmina è la più intelligente di tutti. E storie tristi, come quella dei fantasmi, che non è piaciuta a nessuno dei due, perché il bambino ha dovuto costruire la torre anche da morto, per colpa del suo papà, o come quella dell’orco, che tiene un bambino come se fosse un uccellino in gabbia.
C’è una storia a cui bisogna cambiare finale: quella del rovinafeste, perché lo cacciano, ma lui sicuramente va a rovinare feste su un altro pianeta, e una che bisogna cambiare un po’, quella dei pennelli, perché il bambino ha scoperto il suo talento perché gliel’ha fatto capire il pennello, invece doveva capirlo da solo. E c’è una storia importante, il pianeta dei conigli, perché fa capire che, per fermare la guerra, bisogna farlo tutti insieme, facendo ridere (“Ma come ha fatto il signor Cannone a diventare Presidente, chi l’aveva votato?”)
A entrambi è piaciuto che ogni tanto ci fossero due papà o due mamme, e che, quando ci sono fratello e sorella, si aiutano sempre.
A Francesco, la storia che è piaciuta più di tutte è quella del pianeta puzzolente. Sarà che lui ha avuto molti problemi quando diceva che il suo colore preferito era il rosa, o che l’hanno preso in giro per i suoi lunghi boccoli biondi, ma ha molto apprezzato questa storia in cui fratello e sorella rivendicano che non ci sono vestiti “da femmina” e “da maschio” (“anche qui è la sorella che aiuta il fratello, forse perché lei è più grande”) : «Pian piano, si abituarono a vedere Oliviero vestito in mille modi diversi, e presto l’unica cosa che notarono nel figlio fu la sua incontenibile felicità».
Sergio ha molto amato il pianeta blu, perché è un viaggio di scoperta, in cui prima hanno paura del buio, ma poi si mettono tutti insieme per salvare gli squali piccoli e scoprono tante cose che non avevano mai visto: «Non si può attraversare da soli il buio più buio. Formeremo una catena e, insieme, riusciremo a ritrovare la via di casa, perché ognuno di noi avrà qualcuno al suo fianco».
A me è piaciuto molto il pianeta dei pirati, mi ha ricordato i libri “dalla parte delle bambine” che avevamo in casa da piccoli. Anche Francesco e Sergio mi hanno detto che sono d’accordo, la piratessa ha fatto bene a non farsi baciare, se non voleva: «Fu così che i due tornarono alle loro navi: uno a mani piene (una mano e un uncino, a voler essere precisi); l’altra con due mani (che non è cosa da poco, dopo un incontro ravvicinato con un coccodrillo), e rimasero nemici e contenti per tutta la vita».
I diritti di pubblicazione di Storie Spaziali per Maschi del Futuro sono già stati venduti per spagnolo, tedesco, catalano, polacco, danese, portoghese e croato. In Italia, il libro esce per il marchio editoriale della stessa autrice, Undercats, ed è disponibile in self-publishing su Amazon e sul sito del progetto: «Mi dispiace di non essere in libreria, ma avevo una visione molto chiara di ciò che volevo fare, e questo era l’unico modo per farlo», ha detto.
Francesca Cavallo, Storie spaziali per maschi del futuro, illustrato da Luis San Vicente, Postfazione di Marina Valcarenghi, Undercats, 2024
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Chiara Cremaschi

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