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Categoria: MADRI
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Scrivere per curare le ferite
Leggi tutto: Scrivere per curare le feriteDopo un incidente, quasi un secolo fa la bisnonna di Nadia Terranova venne ricoverata in manicomio. A partire da questa tragedia, la scrittrice indaga la storia clinica e la mitologia familiare, i pregiudizi patriarcali fino a svelare un’altra verità Di Laura Marzi
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MADRI NON MADRI 9. L’oscuro materno, biologia e politica
Leggi tutto: MADRI NON MADRI 9. L’oscuro materno, biologia e politicaRiflessione conclusiva dopo gli interventi suscitati dalla lettura del libro di Adriana Cavarero Donne che allattano cuccioli di lupo. Le differenze tra madri simboliche e madri generative messe a tema dalle generazioni più giovani Di Gisella Modica
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MADRI, NON MADRI 8 – Serve una nuova discussione sulle donne?
Leggi tutto: MADRI, NON MADRI 8 – Serve una nuova discussione sulle donne?Serve una nuova discussione sulle donne? «Se si continuerà a ignorare il materialismo dei corpi, a negare la parola donna, la parola madre, o addirittura se si proseguirà nel rinnegare la generatività dei corpi delle donne a favore di maternità fluide, interscambiabili, non possiamo affrancarci dalla presa antropocentrica che attanaglia le nostre società». Ancora dialogando, su suggerimento di Gisella Modica su Donne che allattano cuccioli di lupo di Adriana Cavarero. Di Serena Todesco
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MADRI, NON MADRI 7 – In quale modo esserlo?
Leggi tutto: MADRI, NON MADRI 7 – In quale modo esserlo?“Mamme d’Italia. Chi sono, come stanno, cosa vogliono” è il libro di Monica D’Ascenzo e Manuela Perrone, giornaliste del Sole24Ore: «Le culle vuote non sono un problema delle donne, sono invece lo specchio di un paese. Una società vecchia e diseguale non permette la scelta libera di essere madre incoraggia la rinuncia» di Nadia Tarantini
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MADRI, NON MADRI 6 – Luisa Vicinelli risponde a Gisella Modica
Leggi tutto: MADRI, NON MADRI 6 – Luisa Vicinelli risponde a Gisella ModicaPer la rubrica Madri/Non madri, dopo il contributo di Ivana Margarese del 18 settembre “La vulnerabilità come etica”, in risposta al testo di Gisella Modica “La potenza nutritiva del corpo materno”, riflessioni a partire dal libro di Adriana Cavarero Donne che allattano cuccioli di lupo. Icone dell’ipermaterno (Castelvecchi 2024), del 9 settembre, pubblichiamo le risposte di Luisa Vicinelli. Vicinelli organizza alla Casa delle donne di Milano, insieme al suo collettivo di autocoscienza “Le Matriarcali” le “Fiere del libro matriarcale” il 25/26/27 ottobre 2024. Di Luisa Vicinelli
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Fendere il silenzio
Leggi tutto: Fendere il silenzioVera Pepa, Demut e Adriana, tre donne che si raccontano nei monologhi di Tre tuoni, romanzo dell’argentina Marina Closs. Verginità, maternità, violenza e peccato si intersecano nelle storie di queste spatriate, con una lingua attenta e precisa che vuole ridare loro la voce. Le soccorre una rete di donne, reali e immaginarie Di Amanda Rosso
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MADRI, NON MADRI 5 – La vulnerabilità come etica
Leggi tutto: MADRI, NON MADRI 5 – La vulnerabilità come eticaLa catena infinita delle madri e delle figlie (che saranno madri) mostra come indispensabile la relazione, non verticale ma “inclinata”, che si sporge verso l’altra/o. Di Ivana Margarese
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MADRI, NON MADRI 4 – La potenza nutritiva del corpo materno
Leggi tutto: MADRI, NON MADRI 4 – La potenza nutritiva del corpo materno“Azioni prodigiose, difficili persino da immaginare” quelle delle Baccanti che sul monte Citerone allattano cuccioli umani e di lupo, scrive Euripide. Solo il corpo materno, sostiene Adriana Cavarero, può “affrancare la pluralità dei viventi dalla presa antropocentrica” di tipo predatorio e indirizzarli verso “una prospettiva biocentrica”: la contrapposizione materia/logos è alla base del disastro ambientale di oggi. Non una critica, ma una riflessione e alcune domande (dirette a chi legge) a partire dal recente libro della filosofa. Apriamo dunque la discussione su LM Di Gisella Modica
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«La nostra buccia vuota»
Leggi tutto: «La nostra buccia vuota»“Questo povero corpo” è il titolo del primo libro sul Lager di Giuliana Tedeschi, pubblicato già nel 1946 dove descrive, oltre la fame e la fatica, il vilipendio alla femminilità di tutte le prigioniere. Intervistiamo Luisa Ricaldone che è stata sua allieva al liceo Di Loredana Magazzeni
