La giovane scrittrice acclamata da pubblico e critica, Sally Rooney, milioni di copie vendute in tutto il pianeta, racconta come amano Connel e Marianne e poi, nel nuovo romanzo “Intermezzo”, Peter e Sylvia, mentre discutono di Palestina, lavoro precario e ingiustizia sociale. I suoi libri capovolgono spesso la prospettiva come fa anche Andrea Bajani nel suo “L’anniversario”
Di Silvia Neonato
Connel e Marianne sono due liceali irlandesi dei nostri giorni. Lei, ricca e stramba, è la prima della classe e non ha amiche né amici. Lui è proletario, ha ottimi voti a sua volta ed è benvoluto da tutti. Connell riesce a diventare amico di Marianne, discutono di capitalismo e di letteratura. Un giorno fanno l’amore. Per lei è la prima volta e si affida gioiosamente a lui, che lo ha già fatto ma senza trarne nessuna felicità. In uno dei loro primi dialoghi amorosi è Connel a dire che è finalmente felice a letto con lei perché Marianne non ha amici e dunque non racconterà a nessuno i loro incontri erotici.
Ma da quando un ragazzo sceglie una ragazza perché non racconterà di loro a tutta la classe? Da quando tace sulla nuova conquista e teme che siano le ragazze a svelare le intimità erotiche di coppia, ragazze che sembrano non preoccuparsi affatto di passare per poco serie? Evidentemente oggi accade: e lo racconta a mio parere molto bene la scrittrice irlandese Sally Rooney, 34 anni, tradotta in 40 lingue, milioni di copie vendute con i suoi quattro romanzi, amatissima dal pubblico e riverita dalla critica. I ragazzi di questo romanzo di formazione – che l’ha fatta paragonare all’autore del mitico “Il giovane Holden” – sono i protagonisti di “Persone normali” (2019) da cui è stata anche tratta una serie tv della BBC di successo planetario. Per me è stato un modo per conoscere la generazione di donne e uomini nata a cavallo del nuovo millennio, i Millenials appunto, di cui Rooney è considerata la voce ed è stata una lettura profonda, appassionante e molto educativa.
Nel frattempo (ma Rooney procede lentamente, ritirata nella sua casa con il marito coetaneo) è uscito il suo nuovo romanzo, “Intermezzo”, storia di due fratelli, un ventenne precario e un trentenne invece inserito, che affrontano il lutto della morte del padre. Il sesso è sempre una chiave di volta nelle relazioni, mentre le parole risultano spesso inadeguate o fuorvianti: intanto si disquisisce della logica formale del linguaggio, citando Wittgenstein, come nel romanzo precedente si discuteva di Palestina, prendendone le parti. Si torna sulle disuguaglianze sociali e sulla immaterialità dei lavori odierni, si torna a riflettere sulle possibili declinazioni della coppia e degli amori. Oltre ai due fratelli ci sono le loro mogli e fidanzate, tre, perché il maggiore è fedifrago, anche se la moglie pare accettarlo serenamente.
È sempre eccitante quando una scrittrice, un artista, uno scienziato capovolge la nostra visione del mondo, fino a lì salda, consolidata e dunque per molti versi riposante. Non mi riferisco solo a choc epocali come la rivoluzione di Galileo, ma pure ai leggeri spostamenti dei nostri modi di agire che letteratura e cinema sanno interpretare meravigliosamente. Lo scrittore premio Strega di quest’anno, Andrea Bajani, nel suo breve romanzo “L’anniversario” stende uno sguardo scorato sulla madre casalinga, mite, silente, vittima e complice di un marito tremendo: lui, il figlio maschio non contesta i genitori come fa la sorella, ma scappa, li abbandona proprio, rifiutando una relazione che si replica ogni giorno sul pianeta e che a tanti e tante tuttora pare normale, inesorabilmente scontata, accettabile quindi.
Nel 1995 Pia Pera ha scritto “Diario di Lo”, ovvero la versione di Lolita, protagonista del capolavoro di Nabokov, sulla relazione tra lei e Humbert Humbert, il compagno della madre. Ecco apparire ai miei occhi non più solo la vittima innocente e maliziosa di un pedofilo, ma un’adolescente in rivolta contro il mondo crudele e ipocrita degli adulti che lotta anche con mezzi illeciti per sopravvivere. Una ribelle che mi ha mostrato che si può sempre riprendere in mano la propria vita.
A questi scrittori e scrittrici (e a molti altri) va la mia gratitudine per avermi permesso di capire meglio le infinite complessità che la vita ci mette di fronte precipitandoci spesso nell’angoscia di non saperle affrontare. Di non avere idee e strumenti per dipanarle.
Sally Rooney, Persone normali, Einaudi 2019
Sally Rooney, Intermezzo, Einaudi 2025
Andrea Bajani, L’anniversario, Feltrinelli 2025
Silvia Neonato
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