Il progetto di una Casa delle donne a Palermo ha una lunga storia che risale alla stagione felice del femminismo. Il progetto fu allora pensato e scritto da alcune donne che, purtroppo, non riuscirono a portarlo a termine.
Solo oggi, dopo tanti decenni, si sono concretizzate le condizioni per realizzare quel vecchio sogno, saldare un debito di riconoscenza verso quelle donne e raccogliere il testimone di un vissuto culturale, sociale ed etico che diventi anche prospettiva futura per le giovani generazioni. La casa ha, quindi, anche un significato simbolico di quel passato.
Il discorso è stato ripreso tre anni addietro quando molte associazioni si sono riunite in un unico e più articolato gruppo: il Coordinamento antiviolenza 21 luglio. Di esso fanno parte singole donne oltre che l’Udi Palermo, il Centro antiviolenza Le Onde, L’ Associazione Mezzocielo, Emily, e il coordinamento PiùdonnepiùPalermo. Insieme ci siamo sentite più forti e siamo tornate “alla carica”. Il 26 luglio 2013, nel corso di una Conferenza stampa di presentazione, il Coordinamento ha fatto formale richiesta di una Casa delle donne al Comune della nostra città chiamandola Casa Mediterranea delle Donne. Sono passati tre anni ma la Casa Mediterranea delle donne è oggi una realtà. Viene inaugurata oggi, 6 aprile.
Sarà un luogo di incontro, sede di attività culturali, artistiche, ricreative, e di pratica politica “altra”. Una politica fondata sulle relazioni, sul partire da sé che metta al centro la soggettività femminile, la valorizzazione delle differenze e la cultura della non violenza. Una casa per le donne libera ed autofinanziata, ma anche per l’intera cittadinanza.
La Casa ospiterà l’Archivio storico e la Biblioteca dell’UDI, e sarà anche sede di ascolto dell’Associazione antiviolenza Le Onde.
Casa Mediterranea nella geografia della Sicilia non è solo un luogo geografico, ma intesa anche come “medium” del comunicare, del trasmettere e delle opportunità di confrontarsi e accogliere.
La Casa si trova in un immobile locato dal Comune di Palermo nel centro storico della città e l’auspicio delle Donne del Coordinamento 21 luglio è che il Progetto possa rappresentare l’avvio di un percorso e di una stagione diversa e più felice per ciascuna donna di questa città.

Pina Mandolfo

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