Due giovani donne in fuga, Caterina e Dina. Terrorizzate, eppure determinate a non tornare indietro da uomini che le hanno brutalizzate. E poi Alice, una libraia cinquantenne, che sta forse consumando la propria intensa storia d’amore con un uomo gentile, ora distratto e distante. Dina è una giovane prostituta albanese che fugge dall’appartamento in cui i suoi feroci sfruttatori l’avevano rinchiusa. Caterina è con la sua bimba Marta e non vuole mai più rivedere l’uomo violento con cui l’ha generata e di cui è stata amante plagiata e abusata. Siamo a Pescara, la città dove vive e lavora Maristella Lippolis, autrice di questo appassionante Raccontami tu, fresco di stampa per i tipi de L’Iguana, una casa editrice che pubblica soltanto libri scritti da donne.
La personaggia per me più intrigante del nuovo scritto è Caterina che avevamo lasciata a Ventimiglia, badante presso un’anziana misteriosa e indomita, che la spingeva a mutare vita nel romanzo Una furtiva lacrima. Ed ecco la seconda possibilità che le offre Maristella Lippolis in Raccontami di te, ecco lo spin off ben riuscito che mostra una Caterina stremata alla guida di un’auto che la condotta da Ventimiglia a Pescara, dove Alice è disposta ad ospitarla per fare un favore alla figlia lontana che le ha chiesto almeno un primo soccorso per lei e la bimba. Non si conoscono, ma è immediata la voglia di capirsi, darsi una mano, tanto che dalla loro relazione traggono forze insperate fino ad allora.
E Dina? La incontra per caso, ai giardinetti, Caterina, che è lì a farsi un giro con la sua piccola. La prostituta evasa dalla galera della tratta è sola, impaurita, diffidente, però si lascia avvicinare da quella giovane madre ferita e spaventata come lei, ma che ha già trovato un approdo in Alice. Di sicuro Dina ha già capito che non sarà il cliente che l’ha aiutata dopo la fuga a salvarla e a permettere anche a lei una seconda possibilità. A sua volta Alice, che ha l’età delle loro madri, decide di non rassegnarsi a un malamore che la deprime e le toglie energie. Le tre donne, incastrate dalla casualità della vita, finiranno per mescolare le proprie esistenze infondendosi l’un l’altra il coraggio di andare avanti e cercare la felicità e soprattutto la libertà. Su di loro e sulla ricerca tenace della nuova libertà veglia una quarta donna, Valentina, poliziotta sensibile, che interviene puntuale quando c’è bisogno di lei…
Non intendo svelarvi tutto del sapiente e convincente intreccio narrativo che Maristella Lippolis ha saputo ancora una volta creare e che vi farà divorare il suo libro ben scritto, lineare e ritmato, raffinato e contemporaneamente semplice come il dolore e come la gioia. Vorrei soltanto aggiungere che ha inventato delle donne capaci di cambiare la propria vita e un destino che pareva segnato, come in Una furtiva lacrima accadeva persino all’ottantenne Bianca. Ribellione a un ruolo asfissiante e molesto la agiva pure la protagonista del romanzo ancora precedente Adele né bella né brutta del 2008.
La scrittrice non sceglie mai eroine dalla vita straordinaria, ma donne normali che spesso trovano in altre donne e prima di tutto in se stesse la voglia di non subire più angherie né violenze e neppure piccoli sgarbi quotidiani. Si legge sapendo che queste tre personagge non le dimenticheremo e che anzi ci verranno in aiuto nei momenti bui in cui ci pare di avere perduto la capacità di lottare e adattarci ai continui cambiamenti che la vita ci impone. Brutti e belli, ma inesorabilmente tutti destinati a rivoluzionare i nostri assetti precedenti. Sta a noi, sembra suggerire Maristella, saper cogliere l’occasione senza cedere alla paura.
Maristella Lippolis, Raccontami tu, L’Iguana 2017
Maristella Lippolis, Una furtiva lacrima, Piemme, 2013
Maristella Lippolis presenta “Raccontami tu”, il suo nuovo romanzo, edito da L’Iguana come i racconti di Emilia Bersabea Cirillo raccolti in “Potrebbe trattarsi di ali”, che sarà con lei alla Libreria Tuba, via del Pigneto 39 A. Con loro Maria Rosa Cutrufelli e Nadia Tarantini per discorrere di scrittura, scrittrici e dello stare insieme fra scrittrici sostenendosi.
PASSAPAROLA:








Silvia Neonato

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