Tag Archives: Poesia

  • Cassandra della metropoli

    Nella raccolta  Andare per salti Annamaria Ferramosca scrive versi che  come una macchina fotografica immortalano attimi,  sguardo al rallentatore, immersione metropolitana, cura del dettaglio. Ciò che vedi, ciò che senti, rumori, suoni, frastuono, immagini che ti piombano addosso. Una città dove i valori non hanno più senso

     

  • L’amore o Venus Venezia

    La nuova opera di Antonella Barina, Venus Venezia, scritta in lingue e dialetti diversi, spazia tra poesia, musica e teatro. L’autrice scrive di amore romantico e licenzioso, di amore per la natura e per la sua citta,  amicale, materno. E rivisita miti e religione, fa uso del grottesco e dell’ironia sorprendendo chi legge. E si parla anche di uomini

  • Cassiera e poeta

    Lucianna Argentino pubblica una nuova raccolta di poesie, Le stanze inquiete, nato dopo undici anni di lavoro in un supermarket romano. Seduta e ferma al suo posto di lavoro, ci narra delle persone che non avranno mai voce ma che le lasciano una frase, uno sguardo, l’indizio della loro umanità, spesso amara e disincantata oppure leggera e meravigliata

  • Parlare di poesia, a Orvieto

    Gabriella Musetti e Laura Ricci il 16 settembre si troveranno a Orvieto, in Piazza Duomo, Museo Greco, alle 17.30. Scrittrici, poete e amiche, entrambe aderenti alla Società Italiana delle Letterate, promotrici di laboratori di scrittura e di momenti culturali d’incontro, unite da interessi comuni, dall’amore per la tessitura delle relazioni e da una comune vitalità – promettono un pomeriggio di scambio e di riflessione in cui, fuori da ogni paludamento e rispecchiamento, la poesia entra nella vita e prova a individuarne la non semplice ma possibile manutenzione

  • La sovrabbondanza e l’ingombro

    Una poeta, Simonetta Sambiase, con la sua raccolta L’ingombro, si è imposta all’attenzione del Premio di Poesia Renato Giorgi, edizione 2016. La ricerca di amore è di tutti e non è mai abbastanza, scrive l’autrice, che parla di neri dei parcheggi e di badanti che stanno di vedetta il giovedì, di chi impara “a mangiare il maiale, la zucca e la coda”, di famiglie che vengono “una da Sokolo e una da Zocca”, come una volta venivano a nuovayorke. L’ingombro è la nostra vita, ma anche la nostra speranza, in un domani migliore

  • Ti chiamo mamma come bere un bicchier d’acqua

    Con Madre d’inverno  Vivian Lamarque ha vinto il Premio Bagutta 2017.  Una scelta anomala, per un premio letterario molto prestigioso, di solito dedicato alla prosa. Una smentita agli allarmi sulla poesia.  Un premio a un’opera che dice delle piccole incongruenze della vita e affonda nel dolore e nella perdita. La perdita della madre, che non è chi l’ha partorita, ma chi l’ha messa al mondo davvero, scegliendola per la vita