IDEE

  • Le senza luogo

    Oggi è difficile viaggiare, ma letteratura e arte sono spazi di libertà e movimento, il tramite del nostro incessante viaggio. La pandemia può arrestare il movimento fisico, ma non quello simbolico, mentale, ideale, che scaturisce dal nostro pensiero e dalla nostra creatività
    di Francesca Traìna

  • Un soir à l’Opéra

    Piango tutte le lacrime che ho in corpo. Per i desideri azzerati, per la morte non consolata, per l’impossibilità di curare le nostre ferite con la bellezza.  Sono qui, ospite privilegiata di una coppia di amici per uno spettacolo a porte chiuse, “Le Parc”, coreografia di Angelin Preljocaj, su musiche di Mozart, creata per il balletto dell’Opéra National de Paris.

  • Né partito, né marito

    Nessuno farà nulla per noi, non i partiti che ci riservano le briciole, non i nostri figli e mariti e padri immersi nel patriarcato: è giunto il tempo che il partito nasca da noi. La riflessione post 8 marzo di una socia storica della Sil
    di Pina Mandolfo

  • Amina cercasi

    Che cosa scatta nella mente dei più quando si parla di leadership politica di una donna? Letteratura e serie tv ci fanno capire che cosa sta maturando oggi nell’immaginario collettivo. Da “Borgen” al romanzo “Quando nascesti tu stella lucente” di Nadia Tarantini.

  • La ricostruzione di una donna

    Michaela Coel, autrice, interprete, produttrice e regista della serie tv angloamericana “I may destroy you” rivoluziona il nostro immaginario. Girato in parte a Roma, racconta della scrittrice nera e femminista Arabella. Parla di amicizia tra donne, mestruazioni, lotte per i diritti.  Purtroppo per ora è possibile vedere la serie solo su piattaforme internazionali e in lingua originale

    Di Francesca Romana Di Santo

  • La militanza incerta. Autocoscienza, ironia e critica nel fumetto contemporaneo

    C’è un legame tra le storie che leggiamo e quelle che viviamo. La storia delle donne nel fumetto è quella di un gruppo marginale dentro un’arte marginale: agli inizi del secolo scorso il fumetto è un linguaggio giovane, uno spazio di possibilità. Un pezzo di questo spazio – che, come spesso accade, viene occupato in fretta da autori maschi e bianchi – è il fumetto disegnato dalle donne nel periodo degli Underground Comix, che nasce negli anni ‘70 e pone le basi per quello che oggi chiamiamo graphic novel. Per le donne, ritagliarsi uno spazio in quel contesto è difficile, e quelle che ci riescono lo fanno con spirito di rivendicazione: se nessuno le osserva, possono fare come vogliono. Un articolo di Elisabetta Mongardi

  • Scuola e demoni

    La sensazione è che si attribuisca alla riapertura della scuola la soluzione di ogni problema. Ma i problemi sono anche molti altri. La scuola poggia su strutture fisiche e culturali d’ispirazione quasi ottocentesca.
    In quale misura i progressi delle neuroscienze, solo per fare un esempio, influiscono sulla percezione che il mondo adulto ha dell’adolescenza e dei processi d’apprendimento?

    Di Roberta Ortolano