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Categoria: AUTOBIOGRAFIE

  • Ridare le parole a Liliana

    Ridare le parole a Liliana

    «E Liliana, coraggiosa e amorevole, tentò in tutti i modi ciò che tante donne nella sua stessa posizione hanno fatto: si oppose alla violenza, cercò di sfuggirle, la rifiutò, si abituò, resistette, la disattivò, vi scese a patti, finché, poco tempo prima del femminicidio che le tolse la vita, si allontanò da lui». Il 17 luglio del 1990 il corpo di Liliana Rivera Garza viene trovato nel suo appartamento a Città del Messico. Cristina Rivera Garza ricostruisce la biografia della sorella scomparsa e insieme racconta i femminicidi in Messico Di Amanda Rosso

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  • Intervista impossibile a Goliarda Sapienza

    Intervista impossibile a Goliarda Sapienza

    Il 10 maggio 1924 nasceva a Catania Goliarda Sapienza. Dai genitori, entrambi figure di spicco della sinistra italiana, riceve un’educazione alternativa alle scuole del regime fascista, improntata ad un forte senso di libertà. Scrittrice e attrice, ha lavorato con Luchino Visconti e Citto Maselli, suo compagno per tredici anni. Per celebrare quello che sarebbe stato il suo novantanovesimo compleanno,  proponiamo un estratto dal volume collettaneo “Le personagge sono voci interiori”, dove Emi Monteneri immagina una intervista impossibile a Goliarda Sapienza, a partire dai luoghi e dalle persone della sua infanzia.

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  • «Questo non è un manuale per il coming out»

    «Questo non è un manuale per il coming out»

    La graphic novel è il “diario” di Ellie (Eleanor Crewes), in cui si racconta. È cresciuta sapendo che c’è un segreto dentro di lei, nel profondo. Una strenna per bambine, adolescenti, ragazze Di Chiara Cremaschi

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  • STRENNA Che fine hanno fatto le antenate?

    STRENNA Che fine hanno fatto le antenate?

    «Entusiasta per il tesoro» ma «atterrita dal patrimonio», Giulia Caminito rintraccia i passi nelle vie di Roma e nelle pagine dei loro romanzi di Morante, Masino, Ginzburg, Bonanni e De Stefani. Le loro storie si mescolano con la vita e le ricerche di Giulia che in “Amatissime” ci restituisce dei ritratti inediti e affascinanti, ovviando così alle dimenticanze di tante scrittrici del nostro Novecento in libreria e nei programmi scolastici Di Amanda Rosso

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  • Il doppio cognome

    «Io, tagliata e ricucita poche ore prima, bucata in ogni vena, non bastavo a decidere come dovesse chiamarsi la bambina. Dovevo chiedere il permesso al padre per il solo fatto che ero una donna e lui un uomo. Era tre anni fa, ora la legge è finalmente cambiata: evviva, abbattiamo il patriarcato»   di Francesca Romana Di Santo  

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  • IL MIO PRIMO LIBRO – Laila Wadia

    IL MIO PRIMO LIBRO – Laila Wadia

    «Scrivendo in italiano per la prima volta mi sentii spuntare delle piccole radici. Il racconto vinse il concorso letterario Eksetra e venne pubblicato e questo mi diede il coraggio di eleggere l’italiano come lingua del cuore». Il primo romanzo, in inglese, nel 2004 era stato rifiutato Di Laila Wadia

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  • IL MIO PRIMO LIBRO – Chiara Mezzalama

    IL MIO PRIMO LIBRO – Chiara Mezzalama

    Scrivere come resistenza e lotta al tempo che passa, ti avvolge e ti inghiotte. Un’attività semiclandestina svolta rubando il tempo al resto. Nascondendosi in casa mentre tutti gli altri sono usciti. Molti rifiuti dagli editori, poi la pubblicazione di un racconto sotto lo sguardo di due madrine leggendarie, infine un incontro casuale ai giardinetti spingendo carrozzine per bebè Di Chiara Mezzalama

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  • IL MIO PRIMO LIBRO – Kaha Mohamed Aden

    IL MIO PRIMO LIBRO – Kaha Mohamed Aden

    «Sin della nascita sono stata cullata, accompagnata, nutrita di racconti. Racconti tradizionali somali, mediorientali e occidentali. E racconti rivoluzionari sulla costruzione di una Somalia moderna». Una volta esule politica in Italia e apolide, sono state le nuove amiche ad aiutarla a pubblicare. Cosa? Un libro di racconti Di Kaha Mohamed Aden

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  • Qual è il senso della Memoria

    Qual è il senso della Memoria

    La vita e l’arte di Jacqueline Schulhof Blum, una ragazza ebrea francese che non aveva «mai pensato di essere ebrea» prima di essere internata nel campo, si dipanano fra gli orrori della seconda guerra mondiale, ma non esistono solo all’ombra della Shoah. Un libro/intervista di Annalisa Comes all’artista che ha oggi 97 anni Di Amanda Rosso

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  • IL MIO PRIMO LIBRO – Carola Susani

    IL MIO PRIMO LIBRO – Carola Susani

    Il primo esordio a 16 anni quando il padre le pubblica un libro. Dieci anni dopo a Palermo si avvicina alla rivista “Perapprossimazione”, dove impara molto e pubblica un libro di racconti con Alfonso Lentini. Infine l’arrivo a Roma e l’approdo alla prestigiosa rivista “Nuovi Argomenti”. Poco dopo esordisce per la terza volta con “Il libro di Teresa”. Molti gli scrittori che le hanno dato una mano, tutti citati Di Carola Susani

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  • IL MIO PRIMO LIBRO – Toni Maraini

    IL MIO PRIMO LIBRO – Toni Maraini

    «Avevo letto di una giovane donna, Alice de Bourgotte, che si era fatta murare a Parigi in una cella nella recinzione sovrastante un ampio spiazzo rifugio di donne e uomini reietti, mendicanti, fuggiaschi, ribelli, eretici…». Era il 1974, la scrittrice viveva in Marocco. Poi le vacanze in Italia e la partecipazione a un premio letterario. Nel 1976 la pubblicazione Di Toni Maraini

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  • IL MIO PRIMO LIBRO – Bianca Pitzorno

    IL MIO PRIMO LIBRO – Bianca Pitzorno

    «Imparai fin dal mio esordio quanto può essere pericolosa la letteratura». Il tema dell’esame di terza media, nel 1956, pubblicato sulle pagine del quotidiano “La nuova Sardegna”, la descrizione realistica di Stintino e la rabbia di alcuni abitanti che minacciano la giovane autrice per le sue parole ritenute offensive. Solo nel ’70 il primo libro Di Bianca Pitzorno

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  • IL MIO PRIMO LIBRO – Rosella Postorino

    IL MIO PRIMO LIBRO – Rosella Postorino

    «Il mio esordio nella narrativa fu con un racconto: lo inviai a Simona Vinci, che non conoscevo di persona. Non solo mi rispose, ma lo fece leggere a un editor. Frequentare il mondo editoriale invece di incoraggiarmi mi spingeva a desistere, mi sentivo una che aspira a fare qualcosa che non è un suo diritto, mai avrei confessato a qualcuno di aver scritto un romanzo»   Di Rosella Postorino

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  • IL MIO PRIMO LIBRO – Margherita Giacobino

    Il suo primo libro era un falso uscì infatti a firma Elinor Rigby e fu grazie all’amica Pat Carra se trovò un editore. Scrive Margherita: «Cercavo storie di donne e di amore tra donne… Era evidente che la vita sentimentale femminile, dopo Jane Austen e a parte rare eccezioni come Dorothy Parker, non andava d’accordo con lo humor. Mancava una scrittrice che volgesse la tragedia in commedia, il lamento in ironia» Di Margherita Giacobino

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  • «Scrivo per trattenerti sull’orlo di questo mondo»

    «Scrivo per trattenerti sull’orlo di questo mondo»

    Marisa Bulgheroni in “Stella nera” descrive la storia d’amore particolare che l’ha legata per una vita al suo compagno. La studiosa, che ha curato tra gli altri le opere di Emily Dickinson e Toni Morrison, è anche straordinaria narratrice  

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  • Madre o non madre

    Madre o non madre

    I conflitti tra la tradizione e il proprio progetto di vita professionale, le aspettative sociali e la propria individualità. Tre studiose di formazione junghiana e una preziosa curatrice offrono un percorso per riattraversare il materno di Floriana Coppola

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  • Un padre, una figlia

    “Se la scrittura è sempre un atto pubblico”, scrive Carmen Gasparotto nel suo libro Chiavi di riserva, “mi chiedo il significato di questo scrivere. Non è un romanzo, è piuttosto il racconto della storia di un uomo, forse solo il mio punto di vista” Di Marina Giovannelli

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  • Essere ipocondriaci non è un gioco e non fa ridere

    In questi giorni tutti e tutte – chi più chi meno – temiamo di ammalarci. Siamo diventati ipocondriaci. Ma cos’è l’ipocondria, quella che non ti lascia mai? Quella vera che può condizionare tutta la tua esistenza. Una testimonianza e una condivisione di Giulia Caminito

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  • Scrivere per salvarsi la vita

    Scrivere per salvarsi la vita

    Louise DeSalvo, studiosa italoamericana, che si è occupata di memoir, descrive nel suo Scrivere per stare meglio, quanto sia faticoso far emergere il racconto dal corpo che è in attesa di parlare. La scrittura non è salvifica solo per chi scrive, offre guarigione anche a chi legge. Da Leggendaria n. 138*

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  • Tornare libere in carcere /2

    Tornare libere in carcere /2

    Ancora un’insegnante tra le detenute e un trauma condiviso. Il valore dello scrivere e il reciproco sostenersi nella segregazione di Sollicciano. Un linguaggio che sorprende in tempi di sciatteria linguistica nel libro di Monica Sarsini (che è pure un’artista). Il titolo è “Io e Agnese”, la donna lunatica e vitale con cui ha maggiore feeling.

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