Come in un film a rallentatore
Apre la porta e tutto avviene in un bagliore di luce biancastra.
Un fotogramma dietro l’altro.
Come in un film a rallentatore.
Vede il vestito di taffetà steso sopra il letto
Vede Lella. Si avvicina
Affonda il viso nell’azzurro del taffetà
Lo indossa
Si guarda allo specchio: con un tocco delle dita fa scivolare le spalline
Le note del valzer di Strauss giungono dal basso
Lella stringe la sottile cintura bianca
Ravviva con le mani i volant
I capelli
Preme le labbra che diventano color porpora
Scende le scale
Don Fifì le va incontro: mi concede questo ballo signorina?
Due giri di valzer intorno al tavolo e Lella vola come Angelica tra le braccia del Gattopardo
Getta la testa all’indietro
Un altro giro
L’anello di don Fifì s’impiglia nell’organza
Lei ride
Ride anche don Fifì mentre tenta di sganciarlo: sarai la mia unica erede. Così ho
deciso
Lei ride più forte
Tue saranno le mie terre, tua questa casa, tuo il borgo
Non scherzare don Fifì
Don Fifì le stringe il busto: non scherzo
E cosa avrei fatto per meritare tanto?
Ancora un giro
Cosa farai vuoi dire
Lella ha le guance in fiamme: cosa?
Don Fifì rallenta il passo di danza: sposa l’uomo che ho scelto per te e diventerai una
regina
Uno schianto e la musica cessò
La fiamma sul viso di Lella diventa ghiaccio
Orgoglio e rabbia hanno il sopravvento
Barcolla
Fa un passo indietro
Guarda il padre ed è come se lo vedesse per la prima volta
No, mi dispiace don Fifì
E gli volta le spalle nude
PASSAPAROLA:









Gisella Modica

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