Ognuno ha i suoi tempi. Ognuno è come è. I compagni speciali vanno aiutati. Le femmine sono forti e coraggiose… sono i tanti capitoli di “La scuola è di tutti. Le avventure di una classe straordinariamente normale“, il nuovo libro di Cinzia Pennati, scrittrice e maestra.
Di Silvia Suriano
Non è il primo libro che leggo di Cinzia, ma è il primo che leggo dopo averla conosciuta.
Son contenta di aver collaborato con lei nel compilare il lemma “cura”, all’interno di un glossario per la scuola sull’ultimo numero di Leggendaria, il 148. E lo scorso anno sono stata una sua convinta sostenitrice nell’agone elettorale (si presentava come indipendente di sinistra, ma purtroppo non è stata eletta) perchè non è solo il suo valore culturale ma soprattutto quello politico quando scrive di donne e di scuola che mi ha colpito fin dall’inizio.
È uscito “La scuola è di tutti. Le avventure di una classe straordinariamente normale“ e per ora l’ho letto in solitaria: mio figlio Davide non ha ancora quattro anni, ma sicuramente tra qualche tempo leggeremo insieme le avventure di Olmo, Gea, Ravi e gli altri.
Ogni capitolo è un piccolo tesoro. Alcuni per me sono straordinari: Ognuno è come è, I compagni speciali vanno aiutati, Ognuno ha i suoi tempi, Le femmine sono forti e coraggiose, Non tutte le famiglie sono uguali, La vita dei bulli non è per niente facile, No è no, Ci vuole coraggio per chiedere scusa, Il mondo è di tutti.
Leggendoli ho pensato a quanto saranno importanti per Davide questi racconti. Per tutti i bimbi e le bimbe che ascolteranno queste pagine.
Ho pensato – io che insegno da diciassette anni al liceo – che il mestiere che maestri e maestre possono fare è incredibile e che nelle loro mani e nelle loro attenzioni c’è buona parte del percorso scolastico. Ho pensato che i professori e le professoresse avrebbero molto da imparare da loro, da alcuni accorgimenti e pratiche quotidiane.
Oltre ad essere un libro molto godibile alla “lettura per il piacere della lettura”, ha tanto da insegnare senza esser mai moralista. Forse sarebbe meglio dire che è un libro da cui bimbe e bimbi – e genitori e nonne/i e maestre/i- impareranno moltissimo.
Impareranno senza trovarsi di fronte a pedanti consigli o direttive assolute ma per emulazione, attraverso una bella storia ben narrata e attraverso esempi significativi di come si costruisce la relazione, si cresce insieme nel rispetto di tutte e tutti, si guarda ad un mondo più giusto.
Le emozioni di lettrice non sono state solo però solo quelle della prof ma anche quelle materne.
Tempo fa, in una riunione, in modo disinvolto, affermai che da quando è nato Davide sono un’insegnante diversa (non migliore rispetto a chi non ha figli, ma diverso rispetto al prima di questo mio discrimine biografico). Qualcuno notò la frase e la sottolineò. Mi chiese il perchè e dissi che soprattutto a cambiare era il mio rapporto con le famiglie e i genitori dei miei allievi e allieve. A tale proposito, mi sono ritrovata esattamente in questa frase di Cinzia: “Le nostre maestre […] dicono che devono far sentire alle mamme e ai papà che sono loro vicine e li capiscono, perchè fare i genitori è difficile” (pag. 57). Probabilmente molti lo sanno a prescindere, io invece la verità di questa frase l’ho colta profondamente solo dopo averne vissuto in prima persona l’esperienza.
Altri passaggi imprescindibili del libro per me sono quelli legati all’essere femmina, all’essere stranieri e disabili. Diversità qui trattate con la giusta sensibilità e con la doverosa consapevolezza del diritto e della necessaria forza con cui ribadire che siamo uguali e che non bisogna mai abbassare la guardia né esser troppo indulgenti con chi ancora non l’ha capito.
La società tutta dovrebbe avere a cuore il bene della scuola. Non c’è luogo più prezioso e al contempo più ricco. La scuola pubblica combatte quotidianamente battaglie faticose, spesso tra le critiche e le chiacchiere superficiali, ma spero sempre nella consapevolezza che la scuola sia davvero di tutti. Un luogo che necessariamente è un insieme, un gruppo, una “famiglia” afferma Cinzia; un luogo fertile al contempo alla creazione di questi legami e allo sviluppo individuale e specifico di ognuna e ognuno. “Posso essere Olmo”, dice il protagonista della storia, ed è davvero questo l’importante e cioè che ognuno serenamente possa diventare ciò che sente e desidera, emotivamente e razionalmente.
Auguro ad ogni bimbo e bimba di trovare una maestra come Cinzia (perchè io così mi sono immaginata la maestra del libro). Sarebbe bello trovare insegnanti così in tutte le scuole e non solo affidarsi alla fortuna di un incontro speciale. Sarebbe bello abbandonare ogni atteggiamento corporativo per promuovere un cambiamento profondo e valorizzare esperienze come quelle della classe di Olmo.
Perchè voi lo sapete,vero, che non è un’utopia ma La scuola di tutti è e può essere sempre più realtà?
Cinzia Pennati, “La scuola è di tutti. Le avventure di una classe straordinariamente normale“, Mondadori, Milano, 2021
PASSAPAROLA: GRAZIE ♥Silvia Suriano
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