“Cinghiali in città”, il nuovo libro di Emilia Marasco, è improntato sulla verità. Tutti noi non possiamo che riconoscerci nella protagonista. Tutti siamo stati un po’ Vera in qualche momento della nostra vita.
Vera è una donna di quarant’anni che ha avuto un’infanzia difficile, il padre è morto quando lei era ancora bambina e la madre è sempre stata una donna anaffettiva, incentrata su di sé e sui propri bisogni. Dopo la morte del padre è stato suo fratello Filippo ad avere il ruolo di capofamiglia e le ha permesso di lasciare Genova e specializzarsi in grafica a Parigi. Quando ritorna, grazie a un nuovo lavoro, una nuova casa, un amore con un neurologo eccentrico e perfezionista, la sua vita sembra riacquistare un certo ordine. Ma, all’improvviso, qualcosa nella sua vita cambia, e come spesso accade, in una reazione a catena, tutto crolla. Sua madre si ammala e viene portata in una casa di riposo, suo fratello decide di lasciare l’Italia per dirigere una scuola in Kenya e in lei si annida la paura. Una paura che la chiude verso il mondo e la costringe a delimitare sempre di più i suoi confini. Quella paura assume simbolicamente l’aspetto dei cinghiali che dalle colline scendono in città.
Poi, come spesso accade, la vita la “scova” attraverso incontri imprevisti che inizialmente la disorientano e da cui tenta disperatamente di fuggire. In modo particolare sarà risolutivo l’incontro con un bambino, Abel, che Filippo le chiede di ospitare. Attraverso la relazione con lui Vera inizierà ad indagare le sue paure profonde e a mettere in campo strategie per risolverle.
Leggendo il romanzo di Marasco, nonostante il personaggio di Vera sia atipico, ho provato un’immediata empatia con le sue paure e la sua incapacità di affrontare l’esistenza. Ho pensato che, a volte, si ha il bisogno di rintanarsi e, spesso, dalla società questo bisogno non viene accettato. “Cinghiali in città” è un libro attuale, che racconta non solo la crisi economica ma anche la solitudine e la paura che ne sono scaturite e che oggi quanto mai sono presenti nella nostra esistenza. Racconta anche, con estrema sincerità, la difficoltà delle relazioni genitoriali e in particolare il rapporto spesso difficoltoso e ambivalente tra madri e figlie che condiziona l’esistenza delle donne.
Ma come in ogni libro dell’autrice, la speranza è sempre presente, perché ci racconta che la vita, a volte, è piena di difficoltà che non vanno negate ma, nello stesso tempo, è portatrice di soluzioni. E poi la narrazione, finalmente, le permette una grande libertà, un personaggio femminile non edulcorato, fuori dagli stereotipi o dai cliché della richiesta editoriale che spesso è condizionata da un “mercato” sessista.
Vera è una possibilità per noi donne, quella di chiedere altro alla vita e far esistere anche i nostri lati più oscuri e spaventosi. È un’occasione per guardarci e guardare il mondo da una prospettiva così veritiera da farci sentire meno sole.
Emilia Marasco, “Cinghiali in città”, Il Canneto, 2020
PASSAPAROLA: GRAZIE ♥Cinzia Pennati
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