Sembrano tempi sempre più bui quelli che stiamo vivendo, carichi di tensioni esacerbate e tentativi di esclusione e frammentazione ad ogni livello sociale, ma le testimonianze e le voci di buone pratiche di cittadinanza democratica sono altrettanto e forse più numerose. Mi riferisco, in particolare, a ciò che si vive quotidianamente nella scuola, dove individualità e culture diverse hanno modo di svilupparsi armonicamente e confrontarsi ogni giorno, fin dalla più tenera età, un grande dono che la scuola pubblica continua a mettere in campo grazie alla passione degli insegnanti e all’importanza della relazione con gli allievi.
Dobbiamo alla giovane studiosa ed esperta di didattica multimediale Gianna Cannì, un agile e prezioso manuale di teoria e pratica per una didattica attiva della letteratura nella sua funzione più ampia, quella dell’accoglienza e dell’integrazione.
“La letteratura è fatta per i viaggiatori e i nomadi”, sottolinea Cannì, essa deve insegnare attraverso “il sospetto”, cioè la lettura critica della tradizione e del presente, conoscendo il proprio “radicamento” o posizionamento, e la “responsabilità” verso il mondo. In pratica, scrive la studiosa, è importante riscoprire “i limiti e le potenzialità dell’umanesimo stesso, per ritessere una cittadinanza mondiale nuova”. Le potenzialità dell’umanesimo oggi risiedono nell’attitudine a quella che definisce “immaginazione narrativa”, che affina la capacità di ascoltare, con profondità e sensibilità, in modo empatico, i vissuti e le culture di provenienza.
I presupposti teorici da cui muovono le proposte didattiche del libro sono essenzialmente riconducibili al post-strutturalismo e al femminismo postcoloniale: il pensiero di una cittadinanza mondiale (in cui l’individuo è portatore di una identità fluida ed è cittadino del mondo), antirazzista e antisessista, la didattica di genere e postcoloniale.
La parte operativa, denominata Officina di progettazione, comprende quattro EAS (Episodi di Apprendimento Situati) su temi letterari analizzati fase per fase e accompagnati da riflessioni che guidano i docenti nella loro attuazione. Da “docente riflessiva”, Cannì accompagna i percorsi e li arricchisce con considerazioni che sono emerse dalla loro messa in pratica.
Non mancano, ripercorsi brevemente, i riferimenti normativi a livello nazionale ed europeo, che fin dal 2014, con le Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, auspicano una integrazione non solo linguistica e per competenze, ma che metta in moto “gli immaginari profondi”, dall’una e dall’altra parte, di chi arriva e di accoglie.
Un libro che rappresenta un’occasione di formazione per i docenti non scontata né tradizionale, e che sposta un po’ più in là la linea di confine tradizionalmente marcata fra me e l’altro, anzi, ci aiuta ad eliminarla e allargarla a comprendere l’intera umanità, grazie al potere della letteratura e dell’immaginazione.
Gianna Cannì, Didattica interculturale con gli ESA. L’aula come spazio narrativo di inclusione, Brescia, Scholé, 2018, pp. 223, € 19,00.
PASSAPAROLA:








Loredana Magazzeni

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