Laura Pariani ci aveva già narrato storie dal punto di vista eccentrico delle donne: da quello di Gertrudina, della Voladora, di suor Virginia, figlia di Galileo, nella raccolta L’uovo di Gertrudina, a quello delle migranti italiane in Argentina in Quando dio ballava il tango e delle presunte streghe in La valle delle donne-lupo. Ora, nell’ultimo libro, Domani è un altro giorno” disse Rossella O’Hara, il punto di vista è quello della Bambina, nient’altro che la Bambina, senza nome, visto che tale è nei discorsi dei Grandi, quando non diventa con palese riprovazione “una bambina così”. Prima Bambina Senzapaura, sul far dei sei anni, poi Bambina Quasiperduta a sette, avanza nel suo personalissimo romanzo di formazione, sempre accompagnata dalla gemella immaginaria Bis, con funzione di freno realistico alla sua esuberante e libertaria fantasia.
Lo sguardo impietoso e demistificante, scettico e acuto della Bambina registra e riporta spassionatamente il mondo che ruota intorno alla Corte Dolinda, le biszie e il biszio Comunista-ma-bravo, gran affabulatore, la zia Straluna, che si era unita ai partigiani, la cugina Millelire, la cugina Quasigranda, il cugino Cipicchia che le cede gli albi dei fumetti già letti, i Tarati ovvero i maschi, che fanno a botte e si occupano solo di calcio e che la Bambina, con la sua banda, osa sfidare per non subire sempre angherie, dimostrando che “le Bambine sono fatte per la guerra”, degne eredi femmine dei ragazzi della via Pal. Perché l’ansia della Bambina per un mondo più giusto trova inesauribile forza nell’immaginario pop preso a prestito da film, fumetti e romanzi.
Il parroco tuona contro il Cinema e il suo sfacciato potere corruttivo, soprattutto per Donne e Ragazze, la bibliotecaria le impedisce l’accesso ai libri per adulti e per di più all’indice (Victor Hugo), ma la Bambina non rinuncia, non si dà per vinta, fiera del suo mondo ruvido (“scabroso, ruvido” dice il dizionario) di carta e celluloide.
Scabroso come scarlatto, scarlatto come Rossella O’Hara che la Bambina ammira per la ribellione e la spregiudicatezza, percependola subito fuori dalle rigide gabbie del moralismo che imprigiona il mondo femminile.
La Bambina, ormai quasi Sbambina, capisce che “le Bambine sono nessuno”, elabora Postulati e Teoremi della Diseguaglianza (“Uomo e Donna sono diseguali se, pur appartenendo alla stessa generazione, ottengono nella vita risultati differenti”). Dovrà lottare e per perseguire il suo riscatto continua a ispirarsi al ” magico quadrilatero” tra i racconti di migrazione argentina della Serpenta, i fumetti del cugino Cipicchia, il cinema e il giradischi della cugina Giovane, con una sorta di vista profetica: “Beati quelli che nella loro infanzia hanno visto molti film e divorato romanzi e fumetti, perché, se anche di loro non sarà il Regno dei cieli, perlomeno apprenderanno qualche maniera in più per sopravvivere nel Paese della Noia.”
Laura Pariani, Domani è un altro giorno, disse Rossella O’Hara, Einaudi 2017, 248 pagine, 19,50 euro
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Nada Pesetti

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